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«Centurione sì, mai di plastica»
Sabato 9 Marzo 2002

La promessa di Franco Magni, la maschera girovaga denunciata per una spada vera.
«Is a plastic, is not real». E giù a prenderlo in giro. Che “zozzeria di costume" («rubbish dress...») commentano gli stranieri senza fermarsi. Risuonano risate all’ombra del Colosseo, da quando Franco Magni sfodera quel giocattolino invece della sua spada di metallo. «I turisti se la ridono appena vedono questa spadina. E il lavoro è diminuito almeno del 50 per cento».
Vestito da centurione ogni giorno posa per una foto ricordo insieme ai tanti stranieri che visitano Roma. Li attira digrignando i denti, si rivolge loro a brutto muso come avrebbe fatto un vero antico romano: i bambini restano affascinati, lui si sente uno showman, si mette pure a fare Verdone e dimentica che è lì dal mattino con i calzari da cui passa il freddo.

Da dicembre però sta passando un guaio: i carabinieri gli hanno sequestrato la spada e l’hanno anche denunciato per porto abusivo d’arma. «Che figura, sono venute a prendermi sette volanti, ero qui al Colosseo vestito da centurione. Mi hanno sequestrato anche il fodero di plastica, invece borseggiatori e spacciatori fanno sempre finta di non vederli». Non gli va proprio giù: «Io ci tengo alla divisa: e sei vai a vedere su qualsiasi libro di storia, il centurione è vestito come me. La spada è solo uno strumento di lavoro, mica ci vado in giro ad aggredire le persone». 
E che figurone che faceva con quella spada dalla lama lunga 51,5 centimetri e larga 7, più 17 centimetri di elsa. «Una bestia alta così - ricorda - quando la sguainavo e si sentiva il rumore metallico, era sconvolgente, la gente si girava, i giapponesi facevano la fila. L’avevo comprata due anni fa a Gardaland in un negozio di souvenir. Ma è dal ’96 che faccio questo lavoro», dice mostrando la licenza comunale di “maschera girovaga: centurione romano". Al contrario di altri colleghi (in tutto, 45 al Colosseo, 3 alla Colonna Traiana, 2 ai Fori), Franco Magni, 29 anni, sposato, una figlia di 9 anni, non chiede cifre esorbitanti ma un’offerta libera. «Guadagno da un minimo di 50 centesimi a un massimo di 6-7 euro a foto. E riesco a fare anche 400 scatti al giorno. Quando mi vesto da centurione sono Brutus, da gladiatore divento l’ispanico. Vorrei tanto che legalizzassero il nostro lavoro, vorrei poter fare la ricevuta e pagare le tasse. Ma mi rispondono sempre che non è possibile». Abita al Portuense, prima faceva il cornettaio, poi si è scoperto centurione. «E mi piace, ho imparato le lingue, sono a contatto con persone di tutto il mondo. Quando tornano a casa mi telefonano, spediscono le loro foto, e mi chiedono che tempo fa a Roma. La cosa più divertente sono i bambini, loro sì che con la fantasia ti stanno appresso. Tremano quando gli dico: “Sporco cristiano è tempo di morire"». 
Raffaella Troili

English version

© 2000-2007 LMB   -  Last Update: 27-lug-2007