Lo scudo romano era una parte fondamentale del modo di combattere della fanteria romana.
La sua forma era incurvata per una duplice ragione. Da un lato la convessità proteggeva maggiormente i lati del soldato, dall'altro conferiva anche una relativa maggiore elasticità
agli urti rispetto ad uno scudo piatto che risultava più fragile in certi tipi di impatti.
Gli scuta avevano anche una funzione di arma d'urto. Da
alcune testimonianze si nota come lo scutum potesse anche essere usato per offendere.
Il bordo di bronzo che talvolta era presente e che a detta di Polibio serviva per non rovinare lo scudo appoggiandolo a terra, oltre a proteggerlo conferiva anche una durezza impareggiabile nel momento in cui esso veniva scagliato sul volto dell'avversario. E' facile immaginare che un colpo di questo tipo poteva procurare anche lo sfondamento del cranio.
Prima di tutto: le evidenze
L'Umbone
L'assemblaggio della parte in legno
Le stecche di rinforzo
Il manico
Il lino
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Fig.1. Uno degli scudi rinvenuti dalla battaglia della caduta di Dura Europos. (C) Yale University
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