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Evidenze archeologiche e storiche
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Polibio (200-118 a.C.) descrive lo scudo romano curvo, fatto di strati di legno, coperto con pelle e lino, con un bordo in metallo nella parti superiore e inferiore.
L'umbone era anch'esso in metallo. Le misure che descrive sono: altezza 4 piedi (circa 1,5m), larghezza: 2,5 piedi, la forma è quella ovale tradizionale della repubblica.
Lo scudo di Fayum (I sec. d.C.)
Si presenta di forma ovale e incurvato, 132x63cm (HxL), ovvero la tradizionale forma ritenuta "repubblicana". E' composto di tre strati di fasce di betulla per un totale di 12-13 mm di spessore al centro, e di 9-10 mm ai lati. L'umbone "spinato" è in legno con la maniglia orizzontale. Entrambi i lati sono ricoperti di uno strato di feltro rivoltato sui bordi e cucito tutt'uno con il legno. Il peso è di 10 chili.
Lo scudo di Dura Europos 1 (250 d.C. circa)
E' rettangolare e molto incurvato. Le sue misure sono 104x83cm (HxL). Ha tre strati di strisce di legno (di quercia?) per un totale di 7 mm di spessore uniforme. Presenta dei rinforzi in legno nella parte interna sia sulla mediana che nella traversa centrale a formare la maniglia orizzontale in legno. Entrambi i lati sono ricoperti in pelle e, sulla parte di fronte ha una ulteriore ricopertura in lino. L'orlo della pelle o del cuoio è cucito sul legno. Tutto lo scudo è dipinto in rosso, e la parte frontale è pesantemente decorata con figure dettagliate e numerose. L'umbone è perduto, ma si capisce che la forma è quadrata. Il peso è di 6 Kg.
Lo scudo di Dura Europos 2
Un secondo scudo ritrovato nello stesso luogo, ma in peggiori condizioni. E' molto simile nell'aspetto e ha misure: 94x64cm (HxL).
Altri scudi di Dura Europos
Gli scavi di Dura Europos si distinguono da altri giacimenti archeologici, per il notevole numero di scudi
trovati, il numero totale di evidenze arriva quasi a 30 esemplari.
Nonostante il cattivo stato di conservazione di alcuni di essi, è possibile
capirne le forme e i materiali che li componevano e in alcuni casi anche i colori grazie ai residui di pigmenti.
I colori ritrovati, oltre a quelli presenti nel famosissimo esemplare 1 di cui sopra, comprendono anche il blu egizio.
Lo scudo di Doncaster (I sec. d.C.)
E' un rettangolo piatto, ma presenta un leggera piega sul lato lungo, entrante più meno di 5x10cm. E' composto di tre strati di quercia, ricoperti di cuoio. L'umbone è in bronzo con una figura a croce che prosegue sullo scudo in file di chiodi a X. La maniglia in ferro è rinforzata con della pelle (per un maggiore comfort), probabilmente verticale più che orizzontale. Il peso è di circa 10 Kg.
L'umbone di Tyne (I sec. d.C.)
E' un pezzo in ottone con cupolino semisferico su base rettangolare di 25x27cm. L'incurvatura è su di un raggio di 18 gradi. Presenta decorazioni cesellate con ricchi disegni. Sono conosciuti anche dei tipi di umbone simile, ma in ferro.
La copertura di scudo di Valkenburg
La copertura in pelle da scudo ovale trovata a Valkenburg indica che lo scudo che conteneva aveva una misure 107x58cm. Alcuni altri frammenti ritrovati fanno pensare a larghezze variabili tra i 58 e i 41 cm. Una così scarsa larghezza è attualmente inspiegabile.
La copertura di scudo di Caerleon (II sec. d.C.)
E' una copertura in pelle da scudo ovale e indica uno scudo da 114x58cm.
Per entrambi i due casi appena menzionati non è possibile stabilire se le coperture erano di scudi piatti o incurvati.
Altri ritrovamenti
Bordature in ottone sono state trovate in moltissimi luoghi riconducibili al I sec. d.C. In generale sono costituite da metallo in lastra molto sottile (meno di 0,8mm). Da questo si deduce un utilizzo più estetico che pratico. Dalle dimensioni della piega si pensa che furono adoperate su scudi dello spessore di 6-7 mm.
Tra i ritrovamenti ci sono anche molti pezzi in lastra metallica rappresentanti stelle, lune e fulmini e anche delle sottili fusioni in bronzo che presentano fori per i rivetti o i chiodi. Tuttavia il primo pensiero che viene a mente a riguardo è il loro utilizzo sulle armi decorative dei monumenti, per il fatto che il loro utilizzo di
fatto non aumenta la protezione, ma aumenta il peso dello scudo e riduce per questo la maneggevolezza.
Inoltre c'è evidenza di molti altri frammenti di pelle da parti di scudo o da coperte per scudo. Questi, talvolta,
presentando la puntatura della cucitura realizzata con alcune decorazioni.
Sono invece numerosissime le rappresentazioni di scudi, sia scultoree che pittoriche che musive, in genere riconducibili al I sec. d.C., ma molti dettagli sono ancora poco chiari. In generale la forma preferita è quella rettangolare. Le forme a "L" visibili spesso agli angoli (fig.
6) sono di uso incerto, anche se dalle esperienze fatte nella ricostruzione si può ipotizzare potessero servire per fissare meglio i
rivetti della struttura metallica della parte interna.
La pigmentazione sembra essere piuttosto varia stando ai resti sui reperti e sulle sculture.
Un esempio di residui
pittorici su una scultura di uno scudo da cavalleria. |
1600x1200
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640x480
Fig. 4 - Il Mosaico del Nilo di Palestrina
Fig. 5 - Il Rilievo della Cancelleria in Vaticano (fare clic sopra l'immagine per una maggiore risoluzione)
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Fig. 6 - Frammento della antica Porta Ticinese di Milano (III sec. d.C.) (fare clic per una maggiore risoluzione - 1600x1200)
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