La Lorica Segmentata
Prima di realizzare il pezzo definitivo
in metallo il consiglio è quello di realizzare un modello perfettamente
funzionante con cartone e i normali bottoni da tessuto.
In questo modo sarà più semplice adattare tutte le varie componenti
alle proprie misure. Una volta elaborato il tutto basterà disassemblare i
pezzi di cartone per usarli come modelli per le parti in ferro.
I fondamenti della Lorica Segmentata
Questo tipo di armatura è ideale per coloro che non sono esperti della lavorazione del metallo.
E' infatti sufficiente poter tagliare una lastra di metallo e poterli curvare.
L'idea di fondo è quella di proteggere l'addome con una serie di fasce
metalliche orizzontali legate fra loro con delle strisce di cuoio. Le
piastre che fanno da spalliere sono anch'esse tenute insieme dalle stesse
strisce e la sovrapposizione delle piastre permette una perfetta
protezione per i colpi che provengono dall'alto. Questo tipo di armatura si è rivelata
particolarmente adatta come protezione dai lanci missilistici e probabilmente la sua diffusione si
deve proprio alla modifica delle situazioni belliche che via via hanno dato sempre più spazio al
combattimento a distanza. Ulteriori note sulla segmentata sono a
questa pagina.
Il tipo Corbridge
Si hanno evidenze di questo tipo di armatura a partire dalla seconda metà del primo secolo
(non considerando il modello simile di Kalkriese) e fu
largamente usata per oltre un secolo.
Elmi che si possono correttamente abbinare sono quelli in stile gallico e
italico oppure anche il vecchio Coolus.
Il materiale all'epoca era semplice ferro o un tipo di acciaio primordiale, mentre oggi si adopera per lo
più un acciaio 18 o il 16 indicato per i combattimenti. E' sconsigliabile
il 14 perchè troppo pesante.
Cordbridge tipo A - Fronte
Cordbridge tipo A - Retro
Fig.
Corbridge tipo A -
Fig. Corbridge tipi
B/C
Il tipo Newstead
Verso la fine del I sec. sono state effettuate molte modifiche per
semplificare il disegno a aumentare la robustezza generale.
Tracce di questo tipo di armatura risalgono fino al III sec.
Le ricostruzioni del tipo Newstead sono più rare nel campo
dell'archeologia ricostruttiva rispetto al tipo Corbridge perchè si
preferisce ricostruire qualcosa della Roma all'apice della sua grandezza
piuttosto che degli inizi del declino. In più si aggiunga che questo
modello è molto più difficile da vestire.
La ricostruzione attuale si basa sugli studi di Robinson fatti nel 1970.
Le piastre rinvenute della parte del collare hanno uno spessore di circa 2
mm, per cui si suggerisce un acciaio 16 per queste 6 piastre e un 18 per
il resto.
Fig. Newstead
Diagrammi
Quelli che seguono sono i layout che mostrano i componenti nella loro
totalità secondo lo schema dei collegamenti.
Ricordati durante l'applicazione dei rivetti che alcune piastre devono
potersi sovrapporre. Secondo i suggerimenti di Matthew Amt della Legio XX
(USA) gli inserti in cuoio devono essere non più spessi di un millimetro
e trattati per poter garantire la maggiore robustezza ed elasticità.
Secondo i diagrammi di Robinson è bene una doppia rivettatura sulle
strisce di cuoio.
Corbridge
Note:
* Gli elementi A2 possono essere della stessa lunghezza o di diversa.
** Secondo Robinson il numero totale di fasce sul torso può variare da 7
a 8. In entrambe i casi le ultime due sono prive dei ganci di
chiusura.
Newstead
Partire da una lastra
Il metodo più semplice come gia detto è quello di partire da una lastra
di acciaio e tagliarla presso dei laboratori specializzati.
In linea di massima la mappa dei tagli per partire da una lastra 122x122
cm è questa (per la Corbridge si assume una circonferenza toracica
massima di 48 cm) :
La Manutenzione Le cure necessarie contro
l'usura e la ruggine sono abbastanza semplici.
Per le parti in metallo bisogna fornirsi di un olio del tipo WD-40 (spray
o liquido) disponibile nel mercato USA, in Europa basterà trovare
qualcosa di equivalente che serva a proteggere i metalli dalla corrosione.
Allo scopo la soluzione più economica può essere l'olio da motore, ma in
assoluto la scelta migliore è lo spray lubrificante per armi da fuoco.
Occorre mantenere sempre un leggero strato di olio su tutte le superfici
metalliche. In pochi giorni l'olio potrebbe assumere un colore scuro o
addirittura annerirsi. In tal caso in occasione di sfilate o
rappresentazioni sarà sufficiente togliere l'olio con un panno e
riapplicarlo nuovo per riottenere il colore originale.
Nel caso invece in cui
si usi lo spray da armi questo inconveniente non si presenterà. Infatti questo
prodotto tende ad asciugarsi dopo circa 48 ore e a lasciare una patina protettiva che in ogni
caso va riapplicata dopo ogni uso oppure entro 6 mesi nel caso la lorica non sia adoperata.
Nell'applicare questo spray fate attenzione a non lasciare asciugare le armi all'interno
di stanze abitualmente frequentate, i vapori rilasciati, benchè di buon odore,
sono lievemente tossici per il contenuto di silicone.
E' inevitabile trovare delle parti ossidate o addirittura con
un principio di ruggine dopo le giornate di attività, ricordate che la ruggine a seconda
delle condizioni è in grado di ricoprire gravemente una intera superficie in poche ore
(es.: la mia lorica dopo una sola notte all'aperto).
Nei casi più lievi basterà strofinare la superficie con le pagliette per i piatti oppure
con le spugnette abrasive che si trovano presso i ferramenta.
In caso di gravi attacchi di ruggine suggerisco di adoperare dei dischi abrasivi soffici rotanti con il
trapano, con essi la fatica risulterà molto minore. Ricordo però che in caso di attacchi importanti come il caso illustrato sopra il metallo
risulterà irrimediabilmente rovinato da una specie di "buccia di arancia" in superficie.
Le parti in pelle devono essere trattate di tanto in tanto con olio di
visone oppure sapone per selle (entrambi acquistabili nei calzaturifici) per mantenere
l'elasticità e la robustezza necessaria.
Altre Informazioni
Armamentarium
La Lorica Segmentata o Laminata
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