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Il Paludamentum

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Il paludamentum si può dire sia erroneamente ritenuto un mantello, ma sarebbe più preciso definirlo drappo in quanto, benché talvolta potesse essere effettivamente indossato come un mantello di fatto veniva portato in vari modi più per motivi ornamentali e di prestigio che per uno scopo pratico.
In letteratura si trovano molti riferimenti a proposito del fatto che esso fosse un drappo molto prezioso indossato per lo più da notabili o elevati ranghi militari. Addirittura la Treccani riporta che in epoca imperiale fosse appannaggio dei soli imperatori o il capo dell'esercito1, ma l'evidenza iconografica suggerisce che esso fosse portato da un molto maggiore numero di persone, per lo più militari, e conferito alla pari di altre onoreficenze.
Il suo colore era più frequentemente rosso o addirittura porpora in casi di altissimo rango come si addiceva ad un imperatore, ma è citato anche l'utilizzo del bianco.
Una delle citazioni più celebri presumibilmente di un paludamentum è nella Passione di San Matteo dove si cita un mantello rosso2 che, proprio per il suo colore, ha buone probabilità di essere un paludamentum. L'ipotesi è rafforzata dal fatto che i soldati fecero a pezzi il drappo, evidentemente così prezioso che anche una sola parte aveva un buon valore3.

1 - Treccani cita Th. Mommsen (1887) un testo evidentemente superato.
2 - Vangelo di San Matteo 27,28; trad. CEI 2008: "Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto". In altre versioni in lingua italiana il colore è tradotto come "porpora" cosa meno credibile per la troppo grande preziosità che si adirebbe più ad un imperatore. L'originale greco κοκκίνην (da cocciniglia "kokkinin", scarlatto) non lascerebbe spazio ad altre interpretazioni.
3 - Vangelo di San Giovanni 19,23; trad. CEI 2008: "I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato(..)"




Paludamentum indossato da un signifer. Da notare le frangette.


Paludamentum indossato da un centurione.


Paludamentum indossato da un centurione sulla spalla sinistra (Museo Maffeiano di Verona).


Paludamentum sulla spalla sinistra indossato da un optio forse di marina.

Per mantenere un adeguato livello filogico, almeno nel mio modo di intendere, ho cercato qualcuno in grado di tessere a mano un tessuto particolarmente fine. Ho anche ottenuto l'utilizzo di lane autoctone locali, ma non sono riuscito fin'ora anche a trovare idonee lane filate finemente con una buona tintura naturale.
Sono riuscito in questa sfida grazie alle artigiane di Valgrisanche (AO) "Les Tisserands", che mi piace potere pensare siano le custodi delle antiche arti di tessitura dei tempi romani. La Valle d'Aosta era infatti il luogo dei "pretoriani" essendo Aosta (Augusta Praetoria) stata fondata proprio da tremila veterani della famosa Guardia.
Il manufatto misura 130x110 cm, fatto a frangette come nell'esempio in questa pagina. Le frangette non erano annodate, per cui ho impiegato 5 ore per completare con i nodi le due estremità.
Costo finale 210 euro (2015).


Il mio paludamentum idossato come sulla stele del centurione del Maffeiano.


Dettaglio della lavorazione dei nodi delle frangette che ha richiesto cinque ore. Sopra i nodi in lavorazione e sotto le frangette come sono arrivate.


Un particolare della finissima lavorazione.

 

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