topmenu
Reenactors groups
Roman
Roman Enemies
Other Organizations

Suppliers
Armors
Helmets
Swords
Shields
Other

RomanHideout Documents
News Archive
Reviews
Visual Armamentarium
Metal Detecting
POI download
WWII Archive
RH Awards
Search

Documents
Publications
Archives
How to...
Books

Roman sites
Miscellaneous

Archelogical sites

Other sites
Various
Forums
News
Events
Roman Movies
Games

Contact Us
Who We Are
Link to Us
Advertising

Get the live news feed

Get RSS news feed
Get RSS news feed

 

 

  Studies & Articles

Una corazza per il pretoriano

Uno dei luoghi comuni "hollywoodiani" e non, ritrae i pretoriani dotati del celeberrimo elmo, cosiddetto attico per la prevalenza di elementi ellenistici, e di un'armatura sul torace detta comunemente "muscolata" perché ritrae i muscoli pettorali-addominali. Quanto è corretta questa visione? Diciamolo subito per togliere di mezzo ogni fraintendimento: questa visione può essere senza dubbio considerata corretta. Ma il discorso non si chiude qui per una lunga serie di motivi. Infatti c'è da chiedersi: questa visione da dove prende corpo? Il pretoriano era "sempre" vestito in questo modo o solo in parata? La muscolata era riservata ai "graduati" o poteva essere dotazione anche dei gregari? Infine quell'armatura era usata anche in battaglia o il pretoriano aveva un equipaggiamento diverso?
È facile comprendere come questo argomento possa essere vasto, soprattutto partendo dal presupposto, ormai assodato, che l'Esercito Romano era composto da una enorme varietà di forme e stili nell'ambito uniformologico tale da rendere impossibile qualsiasi tentativo di catalogazione "certa".
Fatte queste premesse è comunque possibile delineare con ragionevole certezza quale fosse l'aspetto di un pretoriano sia in parata, che in battaglia che nel corso del suo dovere quotidiano nell'ambito urbano.

Premetto ulteriormente, prima di addentrarmi nell'analisi, che questo breve scritto non ha assolutamente alcun connotato di completezza ne pretende di essere in qualche modo conclusivo di una materia che mantiene sempre una buona dose di incertezza.

Il primo passo che ritengo corretto è l'analisi delle evidenze iconografiche.
Il materiale che abbiamo sui pretoriani non è scarso e diamo di seguito un elenco saliente delle principali e più conosciute immagini di pretoriani.

1 - Il Rilievo della Cancelleria (Musei Vaticani)
E’ uno dei rilievi di pretoriani più famosi e meglio conosciuti.
Per quanto riguarda i dettagli per la nostra indagine i soldati qui raffigurati non indossano alcun tipo di armatura ne di elmo, pur essendo in una situazione scenica che chiaramente rappresenta una sorta di parata o dimostrazione. Ne ipotizziamo che gli elementi che contraddistinguevano i pretoriani non sono legati a elmo e armatura.

2 - Il Rilievo del Louvre
Anche in questo caso si tratta di un'opera più che celebre.
Tra gli esempi di questo elenco questo è l'unico dove viene raffigurato un pretoriano dotato di una Lorica Muscolata. Inoltre sono parte importantissima della scena gli elmi attici con una enorme e vaporosa cresta piumata.
Dalla ricchezza dei particolari si può dedurre che i soldati in primo piano siano dei graduati. L'indizio che induce a pensare ciò è che sullo sfondo i soldati nelle file posteriori portano delle lance o dei pila, mentre i soldati in primo piano no. Inoltre la ricchezza degli pterugi richiama certamente un rango superiore al normale gregario.
Si può ragionevolmente supporre che la muscolata abbia una relazione con il rango/grado più elevato.


A sinistra il rilievo della Cancelleria (Musei Vaticani. A destra il rilievo del Louvre.

3 - Il rilievo di Pozzuoli
Questo rilievo, ingiustamente meno noto al pubblico comune, è meglio conosciuto dagli studiosi.
Di datazione certa, rappresenta dei pretoriani al tempo di Domiziano.
Gli elementi che emergono, utili alla nostra ricerca, sono gli stessi del rilievo della cancelleria di cui al punto 1.


A sinistra: il pretoriano di Pozzuoli (Museo di Berlino) e a destra, un altro pretoriano sempre dello stesso gruppo rinvenuto a Pozzuoli. 

4 - L'affresco della Domus Aurea
L'affresco in questione, oggi perduto, rappresenta molto probabilmente un pretoriano per alcuni dettagli di chiara ispirazione ellenistica che sappiamo molto care a Nerone. Secondo il Sumner il pretoriano qui raffigurato è dotato di una Lorica Segmentata bordata di ottone/bronzo.
Tuttavia sembra evidente che si tratta di un grossolano errore. Da un'immagine a colori gentilmente concessa appare evidente che si tratti di una corazza bianca, che per il colore e per la fattura sembra lasciare pochi dubbi sul fatto che si tratti di una linothorax greca. A dare forza a questa conclusione, oltre all’evidentissimo elmo greco, è il fatto che Nerone fosse grande ammiratore della cultura ellenistica per cui si può anche pensare che avesse fatto vestire i suoi "custodes" in questo modo.

  
A sinistra: il pretoriano di della Domus Aurea oggi perduto
 e a destra la ricostruzione (al centro del gruppo) secondo Graham Sumner (Military Clothing 1 - Ed. Osprey)

5 - Il mosaico del Nilo di Palestrina
Non c'è unanimità tra gli studiosi nel definire i soldati rappresentati come pretoriani. Personalmente non saprei come spiegare altrimenti la presenza dello scorpione sullo scudo di uno di essi e, tra l'altro, anche l'uso di tuniche candide senza armatura mi confermerebbe questa idea in linea con le evidenze sopra descritte.

6 - La Colonna Traiana
L'ultima, tra le evidenze scultoree di questa lista, è la più ricca di situazioni riferite ai pretoriani.
Ciò che identifica i pretoriani sono in prevalenza due elementi:
1) la loro vicinanza all'imperatore (amici, socii), 2) la vicinanza ad insegne pretorie, ovvero con l'immagine dell'imperatore.
I pretoriani qui descritti sono dotati di un equipaggiamento standard, nel senso che in tutto lo sviluppo della narrazione, esso è sempre uguale, ovvero una lorica segmentata e un elmo con il rinforzo incrociato contro le falci daciche.

Altre evidenze:
7 - Flavio Giuseppe
"I fanti scelti che attorniano il comandante portano una lancia e uno scudo tondo (parma), il resto dei legionari un pilum e uno scudo oblungo e inoltre una sega, un cesto, un piccone e una scure, e poi una cinghia, un trincetto e una catena, e cibo per tre giorni." 1
Il riferimento ai pretoriani è fuori di dubbio, anche se occorre qui sottolineare la differenza tra la Guardia Pretoria di Roma e i pretoriani generici. In questo passo è evidente che a parte le differenze segnalate non ve ne siano altre che sottolinea lo scrittore.

8 - Tacito

Le armi vennero trafugate dai militari confusamente, a tal punto che i pretoriani non si distinguevano dai legionari essendosi mescolate le insegne e indossati anche gli elmi e gli scudi degli ausiliari.” 2
In questo asso il riferimento è chiaro: non vi è distinzione di armamento alcuno tra pretoriani e legionari, tanto che gli stessi soldati possono essere indotti all'errore e alla confusione.

9 - Il soldato di Ercolano
Uno dei ritrovamenti più interessanti fatti nei primi anni '80 del secolo scorso è stato il presunto vigile/pretoriano di Ercolano. Dal fatto che fosse armato si deduce che esso non stesse semplicemente fuggendo dopo avere recuperato le sue armi a casa, ma fosse in fuga così come si trovava per strada, quindi, molto probabilmente, egli era in servizio attivo.
Ebbene sul corpo del soldato non è stata rinvenuta traccia di armatura ne organica ne metallica (altri pezzi di materiale organico sono invece sopravvissuti).


L'aspetto dei pretoriani
Dall'elenco appena descritto appare chiaro che il pretoriano poteva vestire in molti modi diversi a seconda della situazione e del grado. Ed è anche altrettanto chiaro da dove possa nascere l'immagine stereotipata del pretoriano con la lorica muscolata (vedi il Rilievo del Louvre), ripreso dall'iconografia classica post-romana, come raffigurazione "tipica" del soldato/pretoriano romano.

Trovata risposta alle domande da cui siamo partiti, nuove questioni possono essere poste sul tavolo, ovvero “come era vestito/equipaggiato” un pretoriano durante il suo normale servizio nell'urbe? La risposta ci viene oltre che dalle evidenze sopra elencate anche dalle considerazioni che si possono fare in ordine ai compiti assunti dai pretoriani. In Roma il pretoriano svolgeva una moltitudine di compiti da quelli amministrativi, a quelli di scorta e guardia personale delle residenze, alle guardie alle statue, al controllo dell'ordine pubblico nei teatri e nel circo e, non da ultimo, molto più spesso di quanto fino ad oggi immaginato, correva in aiuto dei vigili nel controllo degli incendi. Per queste ragioni il pretoriano doveva avere l'armamento più leggero e più essenziale possibile.

Diverso ovviamente è il caso delle parate o delle dimostrazioni di forza. Molti sono i passi in cui i vari autori descrivono le intimidazioni fatte dai pretoriani ai senatori, tuttavia, le descrizioni non entrano mai nei dettagli, per cui ritengo che non vi siano elementi sufficienti per stabilire come potesse essere un pretoriano "completamente armato".

L'ultima situazione, infine, dove è possibile ritrovare un pretoriano, seppure inconsueta nella prima metà del I sec., è quella classica del campo di battaglia.
In questo caso i passi di Flavio Giuseppe e Tacito sono certamente illuminanti e rafforzati dalle rappresentazioni scultoree della Colonna Traiana.
Tra le tante ipotesi di corazza che si possono fare relative al periodo a cavallo tra il primo e il secondo secolo, quella che ha maggiore probabilità è certamente la Lorica Segmentata (Rankov). I motivi possono anche essere trovati al di fuori delle semplici evidenze iconografiche. La Segmentata era la corazza "nuova" che si aggiungeva alle tradizionali hamate. Come è stato dimostrato la segmentata univa grande comodità ad una impareggiabile robustezza soprattutto contro i colpi missilistici. Il suo forse unico difetto, la relativa difficoltà di eventuali riparazioni, poteva tranquillamente essere ovviato dalla logistica imperiale in grado di fare giungere queste attrezzature ovunque nell'Impero. Va considerato, inoltre, che il pretoriano possedeva una paga doppia, quindi maggiori possibilità di provvedere ad eventuali sostituzioni integrali o di parti dell'armatura.

Quale segmentata?
Per il rievocatore può essere importante avere riferimenti precisi per potere ricostruire nel modo più fedele possibile l'aspetto del pretoriano. A oggi sono solo due famiglie di segmentate note3 e chiaramente identificate in base a specifici connotati: la Corbridge e la Newstead dal nome delle località dove per prime sono state trovate4.
Le evidenze di entrambe questi tipi di corazze sono riscontrabili in tutte le province dell'Impero ed anche fuori da esso. Forse, allo stato attuale dei ritrovamenti, per la sola Newstead è possibile ipotizzare una diffusione prevalentemente europea.
Questa diffusione capillare del modello Corbridge in tutto l'arco del primo secolo, fa ritenere idonea questa corazza a rappresentare una corazza di gran voga nelle file dell'Esercito Romano senza esclusione dei pretoriani che, come abbiamo più volte già affermato, erano equipaggiati come i migliori legionari.

Aggiungo infine una nota riguardo alla segmentata rappresentata sulla Colonna Traiana. Allo stato attuale delle conoscenze nessuno ha identificato con chiarezza il tipo di segmentata ivi rappresentato. Non solo: nei decenni passati si è anche dimostrato che costruendo delle segmentate che riproducono il disegno della Colonna, si è capito come queste non possano funzionare. Segno che esse sono sostanzialmente errate nel dettagli, e forse gli scalpellini hanno lavorato di fantasia su un modello “generico” di riferimento. Per questo l’unica ipotesi al momento funzionale per una ricostruzione della segmentata della Colonna deriva dall’archeologia e quindi la scelta non poteva che cadere sulla Corbridge.

 

Luca Bonacina

 

Note
1 Flavius Josephus, Bellum Judaicum (III, 5,5)
2 "Rapta statim arma, sine more et ordine militiae, ut praetorianus aut legionarius insignibus suis distingueretur: miscentur auxiliaribus galeis scutisque (..)” Tacitus, Historiae (I, 38)
3 Non considero gli altri numerosi ritrovamenti di Segmentate rappresentanti di tipologie di armamento diverso dai due citati. Alcuni autori (Bishop, Coulston) ritengono che la Kalkriese rappresenti un modello di segmentata anteriore alla Corbridge. Benchè si possa concordare sul fatto che essa sia anteriore, non concordo sul fatto che costituisca novità costruttive tali da considerarle differenti, ma solamente esemplari con qualche poco saliente differenza. Lo stesso discorso è da applicarsi a tutti gli altri ritrovamenti che a mio parere, alle conoscenze attuali, sono ben facilmente raggruppabili sotto gli unici "tipi" Corbridge e Newstead. 
4 In realtà la prima Newstead è stata scoperta proprio a Corbridge, ma non è nostro scopo ricostruire la storia della nomenclatura del Robinson.

Ulteriore bibliografia

 

Tutti i diritti di riproduzione totale o parziale del testo e delle immagini sono riservati.

© 2000-2020 LMB